domenica 15 marzo 2015

La recensione difettiva su Lordi (inventata al 666%)



Lordi + SinHeresY + Dirty Passion
6 marzo 2015
Naonian Concert Hall (PN)

Ritardo.
Maledizione agli impegni sempre più pressanti al Centro Anziani, che ogni pomeriggio devo andare a truffare i vecchietti col gioco delle tre carte. Se poi ci mettete che il sabato c'è il taccheggio al supermercato... ecco che si spiega il tremendo ritardo con cui questo report viene inventato e messo online.
Ritardo.
Maledizione al corso per Venditore di Fuffa e Produttore di Triplici Copie Bollate, che mi blocca a Venezia fino a tardi e mi permette di arrivare a Pordenone solo alla fine dello show dei SinHeresY.

Ergo...
... per dire due parole sui gruppi di supporto mi affido al “sentito dire”, che, in barba al progresso e al buon senso, pare essere ancora la forma più diffusa di informazione.

“Ho sentito dire che” i Dirty Passion dalla Svezia sono una buona band di roccherrolle, che ha fatto il suo porchissimo show all'ora dell'aperitivo, davanti a un pubblico sparuto e dubbioso se quello fosse un soundcheck o il concerto vero e proprio. Incontrati poi in giro per il locale, si sono dimostrati gente semplice e variopinta: uno nerboruto e tatuato che potrebbe avere qualche speranza di riproduzione, un altro ha la bandana e sopra il berretto da orfanello, due sono fisicamente improponibili.

“Ho sentito dire che” i SinHeresY, band triestina che saltella tra Within Temptation, Lacuna Coil e violenza controllata, sono stati bravi. E che la cantante è stata bella. Di più non posso dire, perché mi sono informato presso gentaglia.

“Io vi dico che” Lordi e la sua band sono sempre un investimento sicuro. Vuoi i ritornelli ruffiani? 1 ora e mezzo di refrains senza cedimenti. Lo spettacolo? Tra costumi, scene horror, coriandoli, mummia che fa l'assolo tra due colonne di fuoco e frizzi&lazzi da commedia dell'arte, è meglio del Carnevale di Ceggia. Ci mettiamo dentro anche due pezzi da balera coi chitarroni che strizzano l'occhio all'ascoltatore 60enne. Il merchandising da horror anni '80? Le T-Shirt di Lordi sono il trionfo del cattivo gusto e dell'esclusione sociale. Il pubblico estasiato? C'è anche quello, anche se con Lordi è sempre un problema star là a urlare e applaudire, col rischio di perdersi alcune delle impagabili cialtronate che la band improvvisa sul palco. E ancora: suoni ottimi e apporto del playback non definibile (il playback non definibile è abilità tipica delle band di liscio, mentre i Metallari, diciamolo, al 90% si fanno sgamare).
Lordi ha fatto 7 album. I primi da applausi, gli ultimi stanchi, ma in tutto una dozzina di hit singles facilone da onanismo sfrenato e una voglia di intrattenere che mette in riga le migliaia di band jeans/maglietta/sguardoinbasso che magari tecnicamente son 2 spanne sopra, ma che ti dimentichi prima ancora che finiscano lo show.
Vanno visti almeno una volta, ma sbrigarsi, perché prima o poi si squaglieranno dentro i costumi di gommapiuma.
Dato l'impressionante turnover di strumentisti, probabile che Lordi se li mangi quando ha i cali di zuccheri (vista anche la sua circonferenza in costante espansione).

Pubblico? Trasversale e numeroso. Genitori spiazzati che accompagnano figli minorenni neanche fossimo a un incontro di wrestling, Metallari, morose di Metallari che per una volta concedono ai compagni un concerto (e gliela faranno pagare, oh se gliela faranno pagare), fans del gothic tutti pizzi e merletti tipo Signorina Silvani a un funerale: solito repertorio.
Non troppa gente da morire soffocati, ma abbastanza da lasciar contenti band e organizzatori e quindi far sperare che si possa sperare che la Naonian Concert Hall possa continuare con una programmazione da Trucidi Metallari (senza scontantare i Trucidi Punk e i Trucidi Indie che sono così amati a queste latitudini).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Descrizioni sempre ironicamente ineccepibili. By Alessandro Fort